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Con Tria la Borsa va a rimbalzo, ecco perché i mercati apprezzano
Non si hanno ancora notizie sull’improvvisa afasia accusata da diversi esponenti della coalizione giallo-verde all’indomani della sorprendente intervista al Corriere della Sera del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria. Il professore ha di fatto rovesciato le tesi portanti dei programmi delle forze politiche che lo hanno accomodato sulla poltrona di via XX Settembre. Sarà perché erano tutti un po’ presi dai risultati delle amministrative – c’era da capire da che parte sarebbe andata la bilancia e, come si è visto, la Lega ha certamente predominato – sarà perché qualcuno non ha capito tanto bene cosa ha detto il ministro, sarà perché qualcun’altro avrà pensato che un’intervista si può sempre smentire con i fatti. Per questa volta nessuna cacofonia, ma – sicuramente – almeno una voce di sostegno importante, quella del vicepremier Luigi Di Maio, intervistato domenica, quindi a poche ore dalla lettura del Corriere, da Lucia Annunziata a “In Mezz’ora”, su Rai3.
“Il ministro Tria – ha spiegato Di Maio – ha rappresentato la linea economica di questo governo. Il nostro obiettivo, con una squadra composta da Savona, Tria e Moavero, è di andare in Europa per ottenere i margini per flessibilità per investimenti e riforme, per esempio del fisco. Non sto dicendo che tutti i soldi li chiederemo in Europa, perché c’è tanto da ricavare dalla spending review. Noi andremo ai tavoli con il massimo della serietà e della fermezza. Chiediamo lo stesso trattamento di altri Paesi. Non ci presentiamo con nessuna pistola fumante sul tavolo”.
La Borsa ne ha preso atto. A Piazza Affari si è concretizzato un rimbalzo di oltre il 3,4% e il rendimento del BTp decennale è tornato ben sotto il 3%.
Ma cosa ha detto esattamente il ministro Tria? Vale la pena di fare mente locale. E per questo ci avvaliamo dell’analisi di Gianluca Codagnone, direttore generale della brokerage house Fidentiis:
1) La posizione del governo e del primo ministro sul L’euro è unanime. Ed è di rimanere nell’euro
2) L’economia italiana è ok
3) Il surplus commerciale è al massimo storico
4) Il governo funzionerà in modo tale che le condizioni per una Italexit non si materializzino
5) Gli impegni nel programma governativo saranno valutati in ottobre quando sarà presentato il bilancio 2019
6) Tutte le misure dovranno essere coerenti con un modello di riduzione del rapporto debito/PIL oggetto, come sempre, di trattativa con la Commissione Europea.
7) Il è Tesoro già al lavoro su misure di finanziamento, come la riduzione delle detrazioni fiscali (oltre 30 miliardi di euro, 50% alle famiglie, 50% alle imprese)
8) La legge sulle pensioni sarà maneggiata con prudenza
9) La Costituzione all’articolo 81 stabilisce che ogni misura di spesa deve essere
finanziata
10) Tutte le misure dovrebbero essere introdotte per stimolare la crescita
11) Le riforme saranno accelerate
12) Gli investimenti pubblici saranno rilanciati
13) Il rapporto Debito/PIL nel 2018 e 2019 diminuirà
14) Il debito italiano è sostenibile
15) Minacciare l”Europa non è una strategia di successo.
16) Il mini-bot o altre forme di valuta alternativa non sono una soluzione per saldare i debiti dello Stato in fatto di pagamenti arretrati.
17) Mandare a monte la riforma delle banche popolari non è una priorità
18) La Cassa Depositi e Prestiti non sarà trasformata in una banca di Stato e rimarrà fuori dal perimetro dello Stato.
“Giudichiamo positivamente queste sagge parole – è il commento di Codagnone – che arrivano dopo una sequenza di dichiarazioni dei membri dell’Esecutico dirette in senso opposto. Sapremo presto, comunque, se il ministro Tria è solo o ha il sostegno dell’intero Governo. Ma direi che queste affermazioni potrebbero essere importanti almeno per prendere tempo. Non penso che questa intervista da sola sarà sufficiente per ripristinare la fiducia nei mercati finanziari, ma mi aspetto un rimbalzo dei BTp e dell’azionario”.
Cosa che si sta verificando. Il seguito nelle prossime puntate.
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