L’importanza di imparare a scegliere con chi confrontarci. Alzando un po’ l’asticella

scritto da il 04 Marzo 2018

È passato qualche giorno ormai dall’inaugurazione della nuova sede di Cefriel, un consorzio interuniversitario (ma non solo, la compagine societaria è ampia come poi diremo) che si occupa di innovazione, formazione e ricerca.  Sono stato invitato dal Ceo, Alfonso Fuggetta, a partecipare e ho rubato qualche ora al lavoro perché immaginavo che, nonostante la natura dell’evento e l’ampia presenza di politici, mi sarei portato a casa qualcosa di utile.

E quel qualcosa è la consapevolezza di quanta forza ci sia nel lavoro. La straordinaria forza che deriva dall’avere fatto bene il proprio lavoro e quanta libertà da questo derivi. Una sensazione un po’ dimenticata in Italia ed in qualche modo simile a quella che si provava un tempo (purtroppo molto più frequentemente di oggi) quando un piccolo imprenditore inaugurava con orgoglio il nuovo capannone. E proprio come in quelle inaugurazioni di provincia in cui si celebravano i sacrifici ed i successi di una famiglia e di una comunità anche in questo caso un po’ di emozione c’è stata.

Non nascondo quel divertente imbarazzo, personale ma credo anche di gran parte dei partecipanti, di fronte ad una realtà tecnica un po’ più grande di noi: l’amico di Borsa italiana che ti racconta fiero che Cefriel è partner di Borsa, i tweet entusiasti del presidente di Assolombarda, le parole del sindaco. Milano l’altro giorno, credo di poterlo dire senza timore di sbagliare, era in festa ma si è sentita anche un po’ inadeguata. E diciamocelo, a questa Milano così lodata le sfide fanno un gran bene.

Sotto riporto tra virgolette un estratto del discorso del professor Fuggetta, che ci aiuta a riflettere su quanta distanza ci sia tra parlare di innovazione e farla. Su quanto sia importante smettere di esultare per qualche punto di crescita se il resto del mondo cresce il doppio. Su quanto sia importante imparare a scegliere con chi confrontarci. Alzando un po’ l’asticella.

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Il senso dell’eccellenza è nel non accontentarsi

“Il termine che si utilizza per caratterizzare la natura e l’aspirazione di una struttura come Cefriel è eccellenza. Tutti vogliono offrire, riconoscere o premiare l’eccellenza. Ma l’eccellenza è rara, è difficile da raggiungere e spesso rimane solo un artifizio retorico. Nel nostro contesto, l’innovazione si costruisce e raffina con pazienza e determinazione attraverso lo sviluppo continuo delle competenze e delle professionalità, della cultura del confronto e del cambiamento, della capacità di ascolto e dialogo, degli strumenti e delle metodologie di lavoro. L’eccellenza si persegue nel tempo e si riconosce quando riesce a materializzarsi nella concretezza dei risultati.

“Cefriel è e sempre sarà alla ricerca continua dell’eccellenza, sapendo che quando anche ci illudessimo di esserci ad essa avvicinati, la storia e l’evoluzione culturale, economica e sociale riallontana il traguardo, ponendo nuove sfide e parametri di successo. Eccellenza è filosofia di vita, è essere sempre in cammino, mai contenti, alla continua ricerca di qualcosa di nuovo, migliore, più alto, più in là.

“In secondo luogo, eccellenza non è infallibilità. Nella società moderna abbiamo paura di dire ‘ho sbagliato’. Sbagliare è sinonimo di fallimento, di sconfitta, di ‘mancanza di eccellenza’. In realtà, quelli che sul serio perseguono l’eccellenza, che innovano, che rischiano, inevitabilmente sanno che sbagliano e sbaglieranno.

“Inoltre, a poco serve essere eccellenti in una corsa solitaria. I veri eccellenti sono quelli che promuovono una crescita diffusa e coinvolgente, e non si accontentano di essere dei bravi solisti.

“Infine, eccellenza è cambiamento continuo. Se si vuole provare ad essere eccellenti bisogna essere sempre in movimento, studiare i cambiamenti di contesto, valutare nuove opportunità e sfide. Non esiste eccellenza nella staticità.”

Chi è Cefriel

“A trent’anni dalla nascita, Cefriel è oggi una realtà di circa 140 persone, un valore della produzione che nel 2017 ha superato i 12 Milioni di euro, gran parte dei quali fatti all’estero (in particolare USA, Regno Unito, Svizzera), e un patrimonio che supera i 3 milioni di euro. Nei nostri progetti sono coinvolti colleghi delle università (a partire dal Politecnico di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca), di centri di ricerca internazionali, di startup innovative che contribuiscono con il loro know-how e i loro prodotti e servizi”.

Cefriel vuole colmare il divario tra il mondo dell’accademia e quello del business mediante un approccio multidisciplinare che innova prodotti, servizi e processi attraverso tecnologia e design.

I soci del Cefriel includono Università (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi dell’Insubria), Pubblica Amministrazione (Regione Lombardia) e imprese leader multinazionali.

Twitter @commercialista