categoria: Distruzione creativa
La rivoluzione FinTech, la presa della Bastiglia e l’elaborazione del lutto
Le rivoluzioni FinTech e le 3D (Decentralizzazione, Disintermediazione e Digitalizzazione) pongono molte imprese e molte istituzioni di fronte ad un cambiamento che per alcuni appare come una sentenza di estinzione.
Molte attività scompariranno, molte professioni e istituzioni non avranno più alcun senso e dovranno cessare di esistere, dovendo re-inventarsi o scomparire, alla stregua del film francese Rien à déclarer sulla scomparsa delle dogane tra Francia e Belgio. Coloro che realizzano la scomparsa del proprio potere o del proprio lavoro adottano comportamenti simili: è interessante recuperare gli studi della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross sull’elaborazione del lutto, organizzata attraverso un modello a cinque fasi: diniego (denial and isolation), rabbia (anger), negoziazione (bargaining), depressione (depression), accettazione (acceptance).
Il modello a cinque fasi è uno strumento che permette di capire le dinamiche mentali più frequenti per elaborare un lutto solo affettivo e/o ideologico, dinamiche che tendono anche a sovrapporsi ed a ripetersi, ma con tratti distintivi abbastanza nitidi.
La prima fase è quella della negazione o del rifiuto, fase in cui scattano i meccanismi difensivi del rifiuto della realtà attuale o prospettata. Detta fase iniziale cerca di proteggere dall’ansia di futuro e per potersi organizzare in tempo. Più aumenta la consapevolezza più i meccanismi di rifiuto diminuiscono. Molte attività stanno rifiutando le innovazioni Fintech/3D ed in particolare le strutture più complesse e normate, quali il mondo del lavoro (organizzazioni sindacali datoriali e dei lavoratori) e la Pubblica Amministrazione, che ritengono questa rivoluzione inconcepibile e senza alcuna utilità.
La fase della rabbia e dell’aggressione nasce dalla consapevolezza dell’inevitabilità dell’evento, quale emozione forte in reazione alla paura di scomparire. Detta fase è stata tipica di alcune categorie “protette” quali i tassisti nei confronti di Über, di parte del mondo finanziario, con azioni più o meno scomposte, ma tendenti a contrastare il fenomeno che ne sta minacciando la esistenza, con tanta più violenza quanto più viene compreso detto fenomeno come inarrestabile o impattante.
La fase della contrattazione o del patteggiamento parte della presa d’atto dell’inevitabilità del cambiamento e consiste nella trasformazione del meccanismo difensivo e reattivo in adattivo attraverso la verifica di cosa è possibile fare e quali progetti tentare di realizzare per mantenere in vita l’esistenza del potere o della struttura nonostante la “rivoluzione”, attualmente affrontata da Banche (studi su blockchain private, consorzi di ricerca, etc.) e alcuni Enti internazionali di “compliance”. Questa fase è quella in cui si studia, si analizza e si comprende la direzione per eventuali ri-orientamenti ai fini di sopravvivenza.
La fase della depressione è il momento della consapevolezza delle perdite subite (depressione reattiva in relazione alla differenza tra stato attuale e stato precedente) o da affrontare (depressione preparatoria per anticipare quanto avverrà). Molte attività e organismi sono in questa fase, basti pensare a tutte quelle aziende di intermediazioni travolte dal web (agenzie di viaggi) o di altre attività travolte dalla digitalizzazione.
La fase dell’accettazione è quella finale, in cui si è elaborato ciò che è successo o sta succedendo, con accettazione della propria condizione e con la consapevolezza del futuro.
È necessario una fase di transizione e di indagine interna per ogni organismo, per interrogarsi sugli effetti della rivoluzione FinTech / 3D ed in particolare:
1. L’attività svolta è coinvolta nella rivoluzione FinTech/3D?
2. Dopo l’impatto FinTech/3D, l’attività svolta ha ancora utilità, nel senso che porta un valore positivo?
3. La Decentralizzazione impatterà sulla combinazione produttiva?
4. La Disintermediazione che svantaggi porterà?
5. La Digitalizzazione cambierà la struttura?
La maggior parte delle attività in Italia non è consapevole della futura presa della Bastiglia e non vuole prenderne atto, essendo alla fase del diniego o della rabbia. Basta accendere il televisore per comprendere le attuali reazioni (bitcoin quale strumento criminale per pedofili e riciclatori, assenza di controlli nella disintermediazione, decentralizzazione quale strumento di creazione di nuove schiavitù, etc) che cercano di fermare un progresso che è inevitabile e inarrestabile. Il tasto dis-inventa non esiste e quando il genio è uscito dalla lampada non rientra più! Perdere tempo dietro ai meccanismi di difesa e di reazione costa tempo sottratto all’analisi delle molteplici opportunità che arrivano da detta rivoluzione, ancora inesplorate dal lato italiano, mentre il mondo sta investendo miliardi di dollari in tale rivoluzione che, volenti o nolenti, cambierà l’attuale paradigma.
Twitter @s_capaccioli