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Perché l’acquisizione di Thorntons da parte di Ferrero è una gran bella notizia
Ferrero ha lanciato un’Opa sull’azienda britannica produttrice di cioccolato Thorntons, che può contare su 242 negozi e caffè nel Regno Unito oltre a 158 outlet in franchising. L’offerta è completamente cash al prezzo di 145 pence per azione, pari a circa 112 milioni di sterline (157 milioni di euro). L’acquisizione consente a Ferrero di allargare la sua presenza nel Regno Unito, terzo mercato al mondo dopo Usa e Cina, dove – come in tutti i Paesi del Nord – il consumo di cioccolato è superiore alla media.
Alla morte di Michele Ferrero si levarono voci di prossima cessione del gruppo ai colossi mondiali dell’alimentare come Nestlè o Mars. E’ quindi decisamente da apprezzare la volontà dell’amministratore delegato Giovanni Ferrero di mutare la strategia di Ferrero, diretta da sempre a crescere per via interna. Si tratta di un passaggio chiave: non più solo crescita organica, ma anche crescita per linee esterne, tramite acquisizioni.
La crisi strutturale del nostro Paese è anche dovuta al nanismo delle imprese, che non hanno sempre il coraggio di crescere e pensare in grande, aprendosi ai mercati internazionali. Nelle ultime Considerazioni finali, il governatore Visco ha ribadito il punto debole del sistema industriale italiano: “Rispetto ad altri grandi paesi, in Italia le imprese non solo nascono mediamente più piccole, ma faticano anche a espandersi; in termini di occupati, anche quando hanno successo crescono a ritmi più bassi e per un periodo più limitato”.
Se la strategia di Ferrero verterà sempre più sulle acquisizioni, allora avrà senso pensare alla quotazione. Ferrero potrebbe essere un esempio per altri imprenditori, che dovrebbero vedere il mercato azionario come un’opportunità di crescita. Solo così si possono effettuare grandi operazioni tramite carta (quotata) contro carta. Lo spiegava bene Luigi Spaventa, che invitava gli imprenditori ad abbandonare le strutture di controllo familistiche. Il controllo familiare può essere molto positivo. Gli esempi di Danieli, Recordati, Sol, Campari sono qui a dimostrarcelo. Ma queste bellissime imprese non sono mai state colpite dal familismo, malattia patologica del capitalismo familiare.
Twitter @beniapiccone