Nessuno perderà il lavoro! Quante falsità sull’altare del consenso?

scritto da il 20 Aprile 2020

L’autore del post è Stefano Capaccioli, dottore commercialista, fondatore di Coinlex, società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute e soluzioni blockchain, nonché presidente di Assob.it –

Il sistema imprenditoriale non è stato fermato: si è infranto contro un muro dietro una curva, a tutta velocità.

Non è stato un atterraggio morbido, ma una vera catastrofe.

La prima emergenza è quella di mantenere in vita tutto il tessuto imprenditoriale e gli strumenti da utilizzare dovrebbero essere quelli di iniezioni di denari sulle attività affinché sopravvivano.

Appena passata l’emergenza sanitaria, occorre prendere cognizione della situazione e effettuare le riflessioni: il mercato è repentinamente cambiato e qualunque analisi deve seguire un approccio complessivo e non parziale.

Pur tuttavia, l’etica dei mercati è darwiniana, con la conseguenza che le imprese che possono sopravvivere, resisteranno, le altre spariranno dal mercato; sono le regole, non scritte, ma immutabili.

Qualunque intervento che voglia essere sostenibile deve partire dal presupposto che non possono essere salvate tutte le imprese. Volere salvarle tutte significa ammazzare economicamente e finanziariamente l’intero paese.

È il bagno di realtà che nessuno vuol fare: meglio un rassicurante, quanto ipocrita, “nessuno perderà il lavoro”.

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A tal fine, occorre individuare ove concentrare l’impegno e selezionare gli strumenti adeguati. Utilizzando una classificazione “sanitaria”, alla riapertura la situazione può essere così sintetizzata:

1. Morti viventi, imprese il cui mercato non esiste più o la cui combinazione produttiva non ha più ragione di esistere;

2. Rianimazione, imprese che hanno una speranza di sopravvivere;

3. Mutanti, imprese che devono attivare (o che vanno aiutate) la trasformazione del proprio business.

4. Ricoverate, imprese che devono ripartire;

5. Sane, imprese che non necessitano di alcun intervento.

6. Imprese essenziali, imprese che devono essere sempre presenti

7. Nuove imprese, nuove imprese che rispondono alle diverse esigenze del mercato.

MORTI VIVENTI
Tali imprese sono quelle il cui Margine Operativo Lordo prospettico (EBITDA sarebbe più cool), a seguito del CoViD19 diventa negativo, congiuntamente ad una struttura finanziaria fragile. Tali attività DEVONO essere accompagnate alla loro chiusura, dato che qualunque intervento non fa altro che allungare un’agonia inevitabile. La soluzione consiste nel trovare un sistema per limitare al massimo l’impatto sul mercato, permettendone una chiusura veloce, senza conseguenze civili e penali per l’imprenditore: una specie di esdebitazione accelerata per liberare gli imprenditori dal fardello accumulato con una procedura semplificata, permettendo a questi ultimi di poter ripartire quanto prima. I fondi erogati (Euthanasia Money) devono essere a fondo perduto finalizzati al pagamento in percentuale dei debiti, al netto dell’attivo, anche sotto forma di crediti tributari. La chiusura di tali imprese in maniera veloce evita la dispersione di risorse e di energie, dato che la situazione di mercato non ne permette la continuazione.

RIANIMAZIONE
Le imprese che hanno una struttura e/o una situazione finanziaria fragile ma hanno un Margine Operativo Lordo prospettico positivo, in grado di remunerare il capitale, sono definibili in rianimazione, quindi necessitano di interventi strutturali . Pur con la speranza di sopravvivere nel lungo periodo, tali imprese hanno la problematica di essersi fermate d’improvviso, aver perso occasioni, generato forti perdite, necessitando di forti investimenti per ripartire.
Non basta girare la chiave: presumibilmente dovrà essere rivisitata tutta la catena del valore, riorganizzata e settata la nuova configurazione per i mercati.

I sistemi finanziari hanno regole e sistemi che oramai non possono essere sovvertiti, ma solamente emendati per la particolarità del caso. In primis occorre modificare alcuni aspetti del codice civile per porre le imprese nella condizione di continuità, abrogando l’art. 2086 secondo comma e individuando una forma particolare di appostamento in bilancio delle perdite generate dal CoViD19 che sarà sostenuta da particolari forme di finanziamento (matusalem financing, come denominato dal collega Francesco Renne).

Le aziende potranno iscrivere nel bilancio un fondo rettificativo del patrimonio netto (che non rientra nel computo degli artt. 2446, 2447, 2482-bis, 2482-ter e 2545-duodecies), asseverato da un revisore legale; tale importo potrà essere coperto da:

a. Finanziamento a 30 anni garantito con periodo di pre ammortamento e strumenti premiali in termini di tassazione o di remunerazione agli amministratori qualora rimborsati prima del periodo

b. Finanziamenti subordinati soci.

Fino a che tale posta sia iscritta in Bilancio ovvero non coperta da idonee riserve ovvero il Finanziamento non sia stato rimborsato non possono essere distribuiti dividendi e l’Organo Amministrativo non potrà percepire compensi superiori a un moltiplicatore del salario minimo (o forma similare).

In tale maniera le perdite subite o che le aziende sosterranno vengono cristallizzate, con un parametro oggettivo (asseverazione) ed una struttura di capitale a medio lungo periodo, mantenendo quindi un equilibrio anche nei numeri.

Tali imprese potranno poi accedere a forme agevolate di finanziamento per le fonti a breve (magazzino e circolante) al fine di poter far ripartire anche il ciclo operativo, ovvero l’ideazione di forme di lending peer to peer o di tokenizzazione per disintermediare alcuni processi finalizzati ad una finanza distribuita che avvicini consumatore/investitore (figura del convestitore).

La figura del security token (ancorché giustamente criticata in sede Europea dal ROFIEG in quanto definizione superficiale), entro certi limiti e sotto determinate soglie, può generare un mercato di capitali disintermediato che aumenta le possibilità di reperire fondi per tali imprese.

MUTANTI
Le imprese mutanti hanno struttura finanziaria robusta e Margine Operativo Lordo prospettico negativo, ma con possibilità di trasformarlo in positivo a condizione di riorientare/ristrutturare il proprio business.

Tali imprese opereranno in due direzioni:

a. Imprese con MOL negativo ma con ottima struttura/situazione finanziaria che potranno riorientare la propria attività, con necessità di sostenere tali costi.

b. Imprese con dati positivi se riorganizzano la propria catena del valore ovvero la propria filiera, necessitando di internalizzare determinate fasi produttive per carenza di semilavorati.

Tali imprese necessitano di finanza strutturata adatta alle loro esigenze, congiuntamente a forme agevolative per sostenere i costi di adeguamento, nonché a forme di sospensione degli artt. 2446, 2447, 2482-bis, 2482-ter e 2545-duodecies

RICOVERATE
Le imprese ricoverate sono quelle i cui fondamentali sono buoni, sia in termini di margini sia in termini di struttura/situazione finanziaria, ma alle quali lo stop forzato ha generato perdite.
In tali casi gli interventi per disattivare clausole di perdita di patrimonio congiuntamente a forme di accesso al credito per il circolante potrebbero essere opportune.

SANE
Le imprese sane necessitano delle condizioni ottimali per poter ripartire, con assistenza per quanto concerne lo stop forzato. L’accesso a forma di finanza tradizionale “accelerata” potrebbe agevolare la ripartenza nel capitale circolante.

IMPRESE ESSENZIALI
Le imprese essenziali sono di due tipi, con una premessa: Alitalia non è essenziale.
Le prime sono quelle imprese strategiche per la sicurezza del paese, mentre le seconde sono le produzioni indispensabili per le filiere e la cui assenza determina un rischio sistemico per tutte l’economia europea.

Tali imprese potranno essere “sussidiate” al fine di permettere una resistenza e resilienza da parte del sistema produttivo e del sistema intero.

NUOVE IMPRESE
Le nuove imprese dovranno essere sostenute attraverso investimenti e/o agevolazioni per il seed, angel e venture capital per generare un ecosistema di imprese già con la consapevolezza che solamente una piccola parte dovrà sopravvivere, ma finalizzato a generare idee imprenditoriali la cui continua circolazione permette il successo, seguendo ed espandendo il concerto di start up innovativa.

In tale sistema aprire a forme di security token e quindi a forme più snelle e più dirette per superare difficoltà procedurali.

CONCLUSIONE
La segmentazione proposta, pur parziale, ha l’obiettivo di essere funzionale all’apertura di un dibattito scevro da ideologie o mentalità punitive, ma finalizzato alla massimizzazione del risultato minimizzando l’impegno. Cercando altresì di spiegare come gli interventi a pioggia possano essere inutili o inefficienti, poiché spalmano sulla media con strumenti inadeguati ed inadatti, senza tener conto delle dinamicità di impresa.

Poco a tutti sarà inutile, dato che si rischia di aumentare i danni effettuati dai morti viventi, sottraendo risorse che potrebbero essere investite in aziende in difficoltà e con possibilità di sviluppo.

L’introduzione di un mercato di capitali diretto e disintermediato, anche nella forma peer-to-peer ovvero attraverso la tokenizzazione, può costituire un necessario acceleratore di progetti e di reperimento di ulteriori forme finanziarie.

Il profondo ripensamento dell’impianto della Crisi di impresa, soprattutto nella parte “difensiva” (si veda, Impresa sempre in difesa, così il Codice della Crisi costringe al catenaccio), diventa auspicabile per permettere agli imprenditori di assumersi rischi di impresa maggiori, modificando l’angolo di attenzione: abbiamo necessità di imprese, di datori di lavoro, di rischi e di creazione di valore, valutando anche di rivisitare, alla luce degli eventi, il concetto di capitale sociale quale strumento di garanzia per i creditori sociali.

Twitter @s_capaccioli