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In Italia vince il turismo mordi-e-fuggi, per invertire la rotta urge più digitale
L’industria del turismo continua ad evidenziare in Italia un’ottima tendenza. Secondo le statistiche della Banca d’Italia sono stati quasi 91 milioni i visitatori dall’estero nel 2017. Rispetto al 2011 si è osservata una crescita di ben 14 milioni di turisti.
Le indicazioni che si possono desumere dal web, attraverso le ricerche effettuate su Google a livello globale sull’Italia come destinazione turistica, segnalano che anche nella prima metà del 2018 la tendenza è stata positiva (grafico 1).
Grafico 1. Interesse globale del web sull’Italia come destinazione turistica
Numeri indice relativi al primo semestre di ogni anno – massimo interesse = 100
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Google Trends.
Il turismo offre un importante apporto all’economia italiana: la sola spesa degli stranieri è stata pari a quasi 40 miliardi di euro nel 2017, il 2,3% del Pil. Rispetto al 2011 c’è stato un aumento di circa 8,5 miliardi (grafico 2). Questo incremento del peso del turismo straniero è però il semplice risultato della crescita del numero di visitatori.
La spesa media per turista resta infatti stabile intorno ai 430 euro, un valore modesto se consideriamo le numerose opportunità culturali e paesaggistiche che il nostro paese offre.
Grafico 2. Spesa dei turisti che hanno varcato le frontiere per visitare l’Italia
Classificazione in base al continente di provenienza
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Banca d’Italia.
Il contributo generato dal turismo potrebbe essere in Italia ben superiore. Guardando all’indice di intensità del turismo, dato dal rapporto tra il numero totale di pernottamenti di residenti e non in strutture turistiche rispetto al totale della popolazione residente, si nota che l’Italia ha una vocazione turistica ben più bassa rispetto a quella di Malta, Croazia, Cipro, Austria, Spagna e Grecia (grafico 3).
Il nostro paese mostra un’intensità del turismo solo leggermente superiore a quella della media dell’Unione Europea, nonostante l’Italia abbia il record mondiale di patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO.
Grafico 3. Intensità del turismo
numero di pernottamenti medi – dati relativi al 2016
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Eurostat.
Dai dati descritti appare chiaro che in Italia prevale ancora il cosiddetto turismo mordi-e-fuggi. I turisti, soprattutto quelli stranieri, optano per fugaci tappe nel Bel Paese, magari dopo aver soggiornato più a lungo in altre mete turistiche europee.
Questa è la forma di turismo meno conveniente per l’economia domestica. Produce infatti un forte afflusso di turisti, concentrato prevalentemente nelle mete più conosciute a livello globale, come Roma, Venezia e Firenze, generando alti costi di gestione per le amministrazioni locali, nonché problemi alla circolazione del traffico e di inquinamento.
Un turismo di qualità è invece quello che spende più tempo (e risorse) nel nostro paese, non focalizzandosi solo sulle mete più gettonate ma apprezzando le tante bellezze presenti sul territorio italiano, soprattutto del Mezzogiorno, area che ad oggi vede invece pochi passaggi di turisti stranieri. Per raggiungere un tale obiettivo è fondamentale informare i viaggiatori stranieri di quante e quali opportunità offre un soggiorno prolungato in Italia, e per farlo non si può prescindere dal web.
Guardando però al rapporto che alcune delle nostre principali attrazioni turistiche hanno con l’online non c’è da essere ottimisti. Nell’ultimo Report sull’e-tourism elaborato da BEM Research sono state analizzate le performance sul web dei principali siti storico-culturali italiani, uno per ognuna delle venti regioni italiane.
Combinando le prestazioni dei siti web con l’approccio ai social network, il grado di apprezzamento sui siti specializzati nel turismo e la diffusione di applicazioni per dispositivi mobili è emerso che il Museo Egizio è il sito storico-artistico statale italiano con le migliori prestazioni online. In seconda posizione si trova la Valle dei Templi e al terzo posto il Cenacolo Vinciano. Tra le attrazioni più visitate la Galleria degli Uffizi è 10a (9a nel 2017), il Colosseo 9° (12° in precedenza), mentre gli scavi di Pompei sono al 18° posto (19° nel 2017). Nel confronto internazionale il gap italiano sull’online rimane ancora ampio. La Torre Eiffel evidenzia prestazioni ben più alte del migliore sito storico-artistico italiano. Il divario è ampio anche nei confronti della Torre di Londra, mentre il Museo del Prado ha prestazioni in linea con il Museo Egizio.
Se l’offerta digitale del nostro patrimonio storico-artistico si adeguasse agli standard degli altri paesi europei l’industria turistica italiana potrebbe avere un notevole impulso.
Twitter @MilaniC
NOTA:
La foto che illustra il post è tratta dalla pagina facebook “Will che visita luoghi” per gentile concessione di Valerio Tosetti