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Cosa guadagna l’Italia dall’impatto del terrorismo sui flussi turistici in Europa
Pubblichiamo un post di Mariachiara Marsella, web marketing manager, BEM Research –
Le statistiche ufficiali sui flussi turistici di stranieri che scelgono l’Italia come meta di vacanza mostrano da diversi anni una tendenza crescente. Secondo i dati della Banca d’Italia i visitatori stranieri sono stati 85,5 milioni nel 2016, 4 milioni in più rispetto al 2015, 9 milioni se confrontati con il 2011. Circa il 70% di questo flusso di visitatori proviene da paesi dell’Unione Europea.
Per aver un’indicazione più recente sui flussi turistici in Italia e negli altri paesi a maggior vocazione turistica si può fare affidamento ai dati circa le ricerche effettuate su Google, a livello globale, su tematiche aventi come oggetto Italia, Francia, Spagna e Regno Unito considerate come destinazioni turistiche. Esiste infatti una chiara relazione tra le ricerche effettuate sul motore di ricerca e gli afflussi turistici (si veda al riguardo BEM Research, Rapporto e-tourism 2016). In altri termini, chi tende a visitare virtualmente un paese ha poi una maggiore probabilità di visitarlo anche fisicamente.
Dalle recenti informazioni desumibili da Google si rileva che l’interesse per l’Italia è andato crescendo negli ultimi due anni. Nello specifico, la frequenza di ricerche aventi per oggetto il nostro paese su tematiche connesse al turismo è aumentata nel primo semestre del 2017 del 17% rispetto allo stesso periodo del 2015. Rispetto alla fine del 2012 l’aumento è stato pari ad oltre il 30% (grafico 1).
Nello stesso periodo una dinamica anche più brillante è stata registrata in Spagna, il cui interesse sul web è aumentato rispetto al 2015 del 20% circa. Rispetto al 2012 la variazione è però inferiore a quella italiana (+29%).
Meno positiva è la dinamica nel Regno Unito e in Francia. L’interesse sul web è aumentato rispettivamente del 5 e dell’1,7% rispetto a due anni fa. Sostanzialmente stabile è invece la variazione rispetto al 2012.
I dati sulle tendenze di ricerca su Google sembrerebbero quindi indicare che Italia e Spagna stiano registrando un maggior afflusso di turisti stranieri rispetto a Francia e Regno Unito.
Uno dei fattori che può aver influenzato queste dinamiche è stato l’effetto psicologico e mediatico degli attentati terroristici che in Europa hanno interessato proprio la Francia e il Regno Unito. Parigi e Londra, in particolare, sono state coinvolte negli ultimi anni da diversi attentati terroristici. Nel Rapporto e-tourism 2017, diffuso recentemente da BEM Research, ci siamo occupati proprio di questo tema.
Grafico 1. Ricerche globali su Google su tematiche relative ai principali paesi europei considerati come mete turistiche
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Google.
Una misura dell’intensità degli attacchi terroristici è offerta da un indice elaborato dall’Institute for Economics and Peace. Tale indice, denominato terrorism index score, misura sinteticamente il numero di attacchi che hanno coinvolto civili, causando morti e/o feriti, e che hanno provocato danni alle proprietà.
Grafico 2. Terrorism index score dei principali paesi europei
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Institute for Economics & Peace.
Il terrorism index score mostra proprio una tendenza crescente in Francia e nel Regno Unito, mentre in Italia è sostanzialmente stabile sui livelli del 2012 e in Spagna è in diminuzione. A livello assoluto l’indice è pari, secondo le statistiche relative al 2016, a 5,6 punti in Francia, 5,1 nel Regno Unito, 2,4 in Italia e 1,2 in Spagna (grafico 2).
Mettendo in relazione le informazioni circa le tendenze di ricerca sul web e il terrorism index score si osserva la presenza di una chiara relazione negativa (grafico 3). I turisti stranieri, quindi, sembra tendano a spostare il loro interesse verso quei paesi europei meno colpiti dagli attentati terroristici.
Grafico 3. Relazione tra interesse sul web e terrorism index score nei principali paesi europei dati relativi al periodo 2012-2016
Note: I paesi considerati sono Italia, Francia, Spagna e Regno Unito.
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Google Trends e Institute for Economics & Peace.
È comprensibile, dunque, pensare che quando, sperabilmente, la lotta e la prevenzione degli attacchi terroristici farà maggiori passi avanti in tutta l’Europa, mete turistiche come Parigi e Londra torneranno a far sentire più forte la loro concorrenza.
A ciò si aggiunga l’aumento, in Italia, delle cosiddette vacanze mordi-e-fuggi, la tipologia di turismo che apporta meno benefici alla crescita economica. È infatti diminuita sia la spesa media per turista straniero (425 euro nel 2016, contro i 436 euro dell’anno precedente, variazione del -2,5%) sia il numero medio di pernottamenti (in media da 4 a 3,9 giorni).
Anche queste constatazioni, insieme a molte altre, dovrebbero indurre ad accelerare gli sforzi per il miglioramento dell’offerta turistica italiana, sia online e mediante applicazioni mobile dedicate sia attraverso la promozione di veri e propri percorsi di visita anche tematici che interessino tutto il nostro paese, da Nord a Sud.
Twitter @uale75