categoria: Distruzione creativa
Un altro coniglio dal cilindro del far web: le ICO, Initial Coin Offer
Pubblichiamo un post di Stefano Capaccioli, dottore commercialista e presidente Assob.it –
Per essere visionari occorre avere quel pizzico di lucida follia che permetta di intersecare esigenze con soluzioni inaspettate e insospettabili. Nel maggio del 2010 a Milano parte Alberiamo Milano primo esempio di colletta civica per la promozione e la realizzazione della messa a dimora di nuovi alberi in città.
Un gruppo di programmatori, nel 2014, decide di sviluppare una nuova piattaforma decentralizzata per la creazione e pubblicazione peer-to-peer di smart contracts, in un linguaggio di programmazione Turing-completo, vale a dire in grado di “far girare” qualunque istruzione, pertanto cerca le risorse finanziarie.
Domenica 26 luglio 2015, con l’Operazione “Rockin’1000”, mille musicisti si sono riuniti a Cesena per suonare simultaneamente “Learn to Fly“, brano dei Foo Fighters, invitando via web il gruppo a esibirsi in un concerto in città. La Band, a seguito dell’eco mediatica derivante dalle modalità inusuali della richiesta, ha accettato di esibirsi al Carisport di Cesena a novembre dello stesso anno.
Apparentemente queste situazioni non hanno nulla in comune. Ma un visionario intravede come un’innovazione quale la ICO possa sovvertire gli schemi attuali.
Un attimo, recuperiamo cosa è una ICO, definibile quale forma di crowdfunding in cui viene emessa una rappresentazione digitale di valore nella forma di criptovaluta o di token che può essere scambiato nella piattaforma stessa in cui è stata emessa.
L’innovazione consiste nel coniugare la possibilità di rivolgersi alla “folla” congiuntamente alla possibilità di ottenere un token scambiabile in piattaforme decentralizzate e per le quali il codice diventa strumento e regola assoluta.
Alcuni intravedono una nuova forma di far web, invocando regole e protezione degli investitori o richiedendo controlli statali per evitare possibili truffe che sicuramente avverranno (accadono anche nei mercati regolamentati), ma il visionario vede oltre.
Immagina che il concerto dei Foo Fighters possa essere organizzato tramite ICO, con emissione dei token che costituiscono i biglietti (liberamente scambiabili e oggetto di valutazione /arbitraggio), che un ‘opera pubblica possa essere finanziata tramite una ICO con emissione di criptovaluta che costituisce la modalità per pagare il pedaggio.
Il visionario immagina sogni possibili e resta affascinato dalla elasticità dello strumento, anche se l’hype attuale desta preoccupazione e perplessità.
Nel mese di maggio 2017 sono apparse oltre 20 ICO e vi sono molti siti internet che seguono questo nuovo mondo tra cui Icoalert e Ico-list, con l’ultima Bancor che ha ricevuto più di 390.000 ether (152,3 milioni di dollari) in un solo giorno.
L’invito è alla conoscenza, alla comprensione dello strumento e alla continua analisi al fine di individuare, se esistono, quegli elementi che possano aumentare la funzionalità e gli utilizzi del sistema.
Occorre anche ripensare le regole esistenti poste a tutela dei risparmiatori e dei consumatori, ma create per un mondo in cui la decentralizzazione, la trasparenza delle transazioni e le reti peer-to-peer non erano diffuse né utilizzate.
Le considerazioni sulla legalità dello strumento richiedono una sua preventiva comprensione e consapevolezza, ma data la estrema varietà di configurazioni, ogni ICO avrà una propria storia e un diverso oggetto, con la conseguenza logica che qualsiasi presa di posizione potrebbe risultare inopportuna ed ingannevole.
Le ICO costituiscono uno strumento potente, non regolato e non regolabile dato che seguono le logiche del codice informatico ed accettano principalmente criptovaluta come mezzo di sottoscrizione.
Qualunque progetto, idea o sistema può essere a base di una ICO, senza alcuna possibilità di controllo preventivo o di censura dato che non è necessario un intermediario per raccogliere tali fondi, dato che i linguaggi di programmazione e i protocolli usati sono permissionless, e quindi liberamente accessibili ed utilizzabili.
Chiunque, in possesso delle conoscenze tecniche adeguate, può costruire la propria ICO, cercando il consenso, attraverso la pubblicazione di un white paper che spiegherà, nella maniera più convincente possibile, quanto e come saranno utilizzati i fondi ricevuti.